A seguito della presentazione dei risultati della sperimentazione svolta nell'ambito di un gruppo di lavoro intercamerale, si pubblica l'analisi sulle Piccole e medie imprese (PMI) nella prospettiva del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti: in fondo alla pagina è disponibile il report dinamico, che consente a qualsiasi utente di visualizzare in modo interattivo le elaborazioni e personalizzare i risultati selezionando gli aspetti di proprio interesse (cliccare sul link predisposto).

Le PMI in Italia rappresentano il 99% del totale delle aziende iscritte al Registro Imprese e impiegano ben il 76% della forza lavoro a livello nazionale; sono circa 800.000 le PMI italiane che producono rifiuti, in quantità superiore a 70 milioni di tonnellate (Mt) nel 2020 (quasi il 60% nel settore delle costruzioni e poco meno del 25% nel manifatturiero); si precisa che sono escluse da questo approfondimento le imprese che svolgono un'attività professionale di gestione dei rifiuti.

La produzione di rifiuti delle PMI è molto rilevante se rapportata a quella delle aziende italiane di tutte le classi dimensionali, infatti incide per quasi il 70% sul totale e risulta peraltro in crescita negli anni: si parte da 60 Mt nel 2013 a 65 Mt nel 2016, fino ad arrivare a 74 Mt nel 2019, con un aumento complessivo del +22%. Il dato relativo al 2020, invece, segna un rallentamento della tendenza e vede i rifiuti prodotti in calo rispetto all'anno precedente, ma si tratta di una dinamica presumibilmente dovuta alla situazione emergenziale legata al Coronavirus.

Focalizzando sulle micro e piccole imprese (meno di 50 addetti), la produzione ammonta a ben 46 Mt (quasi il 65% del totale proveniente da PMI) e riguarda, nella quasi totalità dei casi, rifiuti di tipo non pericoloso (97%). A livello gestionale queste imprese destinano circa il 75% dei loro rifiuti a recupero di materia, la prima opzione in ordine di preferenza secondo la gerarchia europea, e registrano una performance migliore rispetto alle medie (50-249 addetti), che si fermano al 70% e anche alle grandi (250 addetti e oltre), che sfiorano appena il 60%. 

Report dinamico.